‘Musica maestro’ per un futuro migliore

«Molte famiglie non possono permettersi le civiche comunali»

Ogni nota, un progetto di inclusione sociale. Si potrebbe sintetizzare così la ‘mission’ dell’associazione Vi.Be., che da 8 anni è attiva nel quartiere cinisellese di Sant’Eusebio e che domenica 13 ha lanciato il primo di cinque incontri che aiutano genitori e ragazzi ad avvicinarsi, per una migliore comprensione gli uni degli altri. Ma Vi.Be. è soprattutto una scuola di musica e canto, fondata da Claudio Poletti, ex elettricista in pensione, residente proprio a Sant’Eusebio.
Come mai avete deciso di lanciare un ciclo di incontri che esula dalle tematiche musicali?
L’idea nasce dalle chiacchierate con i genitori dei ragazzi, spaesati e frustrati dall’assenza dei figli, che passano molto tempo impegnati con il cellulare. Abbiamo quindi deciso di invitare ogni volta alcuni esperti che parlino del rapporto tra genitori, figli e dei ragazzi con la tecnologia. Ma il progetto è anche quello di allargare il piano educativo dai genitori ai ragazzi.
Con i giovani state facendo bingo, ogni anno avete visto un numero sempre più alto di iscritti. Quest’anno 110 ragazzi. Anche merito dei prezzi calmierati che adottate?
I prezzi sono una scelta forte, ‘politica’ per andare incontro a famiglie con possibilità economiche ristrette, che non si possono permettere l’iscrizione alle scuole di musica. La scelta è possibile solo grazie al lavoro volontario dei maestri, che scelgono di trasmettere le loro competenze a bambini e ragazzi.
La sede è in uno dei quartieri storicamente più ‘difficile’, per scelta o per caso?
Per scelta al 100 per cento. Vogliamo offrire un’alternativa a ragazzi che qui scelgono facilmente di vivere di espedienti o percorrere ‘brutte strade’. Ci ispiriamo al ‘sistema’ del venezuelano Abreu.
Avete trovato appoggio dall’amministrazione?
Grande riconoscimento dalla precedente. Con l’attuale stiamo avviando il dialogo e saranno presenti a tutti gli incontri che abbiamo organizzato.