Pro Sesto e incertezze. Sarà ripescaggio?

Per la Pro Sesto il sogno Serie C è proprio lì, a due passi di distanza. Non chilometri, come quelli percorsi per andare a vincere a Mantova, ma solo pochi centimetri. Nonostante questo, regna ancora sovrana l’assoluta incertezza. Questa situazione di momentaneo stallo è da un lato dovuta all’ennesima estate di fuoco che attende il calcio italiano e che questa volta tocca anche Sesto San Giovanni. Dall’altro perché la Pro Sesto, a differenza di altre società nella stessa condizione, tarda ancora a pronunciarsi ufficialmente. Andiamo con ordine.

Il 24 giugno scorso è scaduto il termine per presentare la domanda di iscrizione in Serie B e in Serie C per le squadre aventi diritto. In tre hanno rinunciato e fin qui, buone notizie. Altre due società, Arzachena e Foggia, l’hanno invece presentata incompleta. Il 4 luglio il Coviosc dovrà esprimersi, ma si va verso l’esclusione. In tale data si deciderà anche il destino del Palermo.
La società rosanero è passata dalla quasi promozione in Serie A al rischio concreto di dover ripartire dai dilettanti. Assurda la situazione che l’ha vista presentare la richiesta d’iscrizione (con diverse lacune) via Pec all’ultimo secondo disponibile. La domanda sarà valutata e il 4 luglio si saprà il responso. In caso di esito negativo, i posti liberi per la Serie C salirebbero a 6. Senza contare, ma questo si vedrà molto più avanti, se la Serie B verrà confermata a 19 squadre o si ritornerà a 22. In tal caso, nuovi posti disponibili.

E la Pro Sesto? Aspetta a fari spenti l’evolversi di questa situazione. Come previsto dal regolamento, infatti, i sei ‘sicuri’ posti rimasti liberi in Serie C verrebbero riempiti con quattro riammissioni di squadre retrocesse quest’anno (Virtus Verona, Fano, Bisceglie e Paganese) e solamente due ripescate.
Davanti nella graduatoria ci sono Cerignola e Modena, poi i biancocelesti. La nuova data da segnare sul calendario dei biancocelesti è il 5 luglio: entro tale giorno va presentata la domanda di ripescaggio. I fari dovranno essere accesi nei prossimi dieci giorni: nonostante si parta più indietro rispetto ad altre società, le possibilità di ripescaggio restano comunque alte. E nell’ennesima estate bollente del pallone italiano è vietato smettere di sognare, perché da un giorno all’altro tutto potrebbe accadere.

di Nicolò Gelao