Avviata la seconda fase del progetto dei Rab: «Un esempio di democrazia»

biopiattaforma

Al via la seconda fase del processo partecipativo che accompagna la riconversione del termovalorizzatore a una piattaforma dedicata alla ‘bioeconomia’. Come ormai quasi tutti i cittadini di Sesto San Giovanni sanno, entro i primi mesi del 2020, se il cronoprogramma dei lavori non subirà alcun intoppo, l’inceneritore di via Manin si spegnerà. Al suo posto, gruppo Cap, Core Spa e l’amministrazione comunale stanno lavorando su un’opera ambiziosa: una piattaforma dedicata alla bioeconomia, un impianto che permette di smaltire i fanghi di Cap e trasformarli in energia. Parallelamente, la Biopiattaforma tratterà la frazione umida dei rifiuti dei Comuni vicini, per produrre biometano.

Un investimento costato 47 milioni di euro. Il progetto è uno dei primi nel suo genere e per evitare di farlo calare dall’alto sulle teste dei cittadini, Gruppo Cap ha dapprima organizzato 4 incontri con la cittadinanza e poi raccolto 89 osservazioni in merito al progetto, studiandole e fornendo le rispettive risposte in un lungo dossier. Siamo arrivati quindi alla fase 2 del progetto partecipativo, che si realizza con la costituzione del Rab, il ‘comitato consultivo dei cittadini’, che ha il compito di seguire l’iter del progetto, di monitorarlo e i costituire un canale intermedio con la cittadinanza. Il Rab sarà composto dai rappresentanti delle istituzioni, dei cittadini, dei comitati, delle aziende e delle associazioni del territorio. «Il comitato rappresenta un esempio concreto di democrazia partecipativa, che assolverà l’importante ruolo di supporto alla comunicazione, informazione e interazione tra le realtà coinvolte e la cittadinanza residente nelle aree urbane circostanti», sottolinea Alessandro Russo, presidente e Ad di Gruppo Cap . Per spiegare questo nuovo organismo consultivo alla cittadinanza, Cap ha organizzato una serata aperta a tutti lunedì scorso a Spazio Arte. Durante l’incontro, sono state presentate le esperienze di altri Rab costituiti a livello nazionale per esperienze simili a quella che Sesto vivrà nei prossimi mesi.

di Teo Amelia